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Rigenerazione urbana: progetti internazionali per città più inclusive

Da Helsinki a Londra, nuovi progetti puntano a rinnovare interi quartieri valorizzando le energie presenti nelle comunità per contrastare le marginalità.

Non si tratta solo di far rivivere quartieri in stato di abbandono o di renderli funzionali alle nuove esigenze abitative o economiche, ma anche di trasformare gli spazi urbani in cuori pulsanti della società, luoghi di aggregazione in grado di contrastare le marginalità e consentire l’inclusione della popolazione.

Helsinki punta tutto sulla socialità: l’ex-deposito dei treni diventa il cuore pulsante della città

Le nuove esperienze in materia di rigenerazione urbana sono caratterizzate da una forte componente sociale. Come nel caso dell’ex-deposito dei treni di Helsinki, che verrà riqualificato dall’accoppiata MassLab-Afry Ask Studio. Le due realtà progettuali hanno sparigliato la concorrenza puntando su un piano che prevede la realizzazione di un centro sociale, commerciale e culturale da 45 mila metri quadri, che valorizza il patrimonio storico del complesso immobiliare. Nel progetto viene motivata ogni scelta costruttiva alla luce dei bisogni espressi dalla comunità locale nel corso di una serie di incontri che gli ingegneri hanno tenuto nei mesi scorsi. L’impianto generale prevede un soffitto a volta organico che invita le persone ad entrare, mentre da una piattaforma verde sul tetto si gode una vista impagabile della città. Il legno al piano terra, un riferimento all'etica finlandese, invita a muoversi e a partecipare alla vita urbana, con l’ampio ricorso al vetro che dissolve l’edificio nel paesaggio di Helsinki.

La rigenerazione urbana a Londra si fonda sulla collaborazione tra pubblico e privato

Dalla Finlandia all’Inghilterra, in particolare alla capitale Londra, dove il Council di Westminster è impegnato nella rigenerazione di Church Street: uno dei quartieri più poveri della capitale nonché tra i più densamente popolati con 16 mila persone in circa un miglio quadrato, che vivono per lo più in case popolari realizzate in epoche diverse e in cattivo stato di manutenzione. Il rilancio passerà attraverso un progetto finalizzato a migliorare la qualità della vita delle persone che vivono e lavorano nella zona. L’iniziativa prevede circa 1.750 nuove case di alta qualità, spazi più verdi e pedonali e nuovi servizi comunitari per promuovere la socialità, l’inclusione e tutelare la salute e il benessere della comunità locale. Anche in questo caso si tratta di un’iniziativa partita dal basso, con l’ascolto di residente e aziende presenti in loco. Un altro tratto caratteristico è la partnership pubblico-privato che consente di valorizzare le competenze di ciascuno. Non è solo una questione di risorse, ma soprattutto di competenze. La parte più complessa, spiegano i progettisti, non riguarda tanto la demolizione e ricostruzione degli edifici, quanto la capacità di connettere tra loro le energie già presenti nel quartiere, con l’ambizione di attrarne poi di nuove. Il tutto in modo da contrastare le marginalità, che hanno portato nel tempo a tassi di disoccupazione a due cifre percentuali, in un distretto che mediamente è sotto il 3,5%, così come ad elevati tassi di criminalità.

20 febbraio 2024
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