Il progetto Sarpi-Bramante e la sua forte valenza sociale
Nel corso della presentazione dello scorso 21 ottobre, sono emerse anche le forti componenti sociali che il progetto Sarpi-Bramante porta con sé.
Il progetto architettonico: corti aperte alla città ed edifici moderni e sostenibili
Il progetto architettonico dell’area Sarpi-Bramante e la Direzione Artistica sono a cura dello studio Barreca&La Varra, rappresentato nel corso della conferenza dall’architetto Gianandrea Barreca, mentre lo studio Mpartner è responsabile dell'ingegnerizzazione del progetto e dei servizi di Direzione Lavori e Sicurezza del cantiere in fase di costruzione. Proprio l’architetto Gianandrea Barreca ha spiegato i tratti salienti del progetto. La prima peculiarità è rappresentata dalle storiche facciate, che resteranno intatte per non compromettere l’aspetto del quartiere, di cui lo stabile oggetto dei lavori è una parte molto rappresentativa. I restanti corpi di fabbrica saranno invece demoliti, per permettere la costruzione di moderni edifici, che risponderanno ai più avanzati criteri di sostenibilità ed efficienza energetica e funzionale e che si svilupperanno per dare forma a tre nuove corti. Proprio le corti saranno il cuore del progetto, centro di aggregazione sociale per i residenti e il quartiere, nuovi spazi da vivere per tutti, con funzionalità precise. In particolare, la corte Sarpi sarà quella che vedrà il maggior coinvolgimento della città, con negozi di vicinato e la particolarità di una terrazza-giardino, una sorta di “giardino nascosto”, che si apre e si svela anche a beneficio del quartiere. Il concetto alla base di tutto è che pubblico e privato si intersecano in questi spazi, diventano complementari: la città e il quartiere entrano nello spazio residenziale.
I nuovi edifici avranno un’altezza conforme a quella del quartiere; tuttavia, alcune parti spiccheranno sulle altre, senza creare impatti sugli edifici circostanti, per essere un segno visibile del cambiamento anche verso altre parti della città.
Un progetto di social housing unico nel suo genere, contro la gentrificazione
Giordana Ferri, Direttore Esecutivo di Fondazione Housing Sociale, ha ribadito che una delle particolarità dell’intervento di via Sarpi è la sua collocazione in una zona centrale e cruciale della città: a differenza di numerosi altri importanti progetti di social housing realizzati in Italia, situati in zone periferiche o semi-periferiche, permette anche di limitare il fenomeno di gentrificazione, sempre più frequente nei grandi centri urbani, portando e mantenendo nel centro della città chi di solito ne viene espulso a seguito dei processi portati dal libero mercato.
Un altro aspetto che contiene la gentrificazione è la scelta di negozi di vicinato al posto delle grandi catene internazionali: le nuove corti del complesso saranno proprio animate da questo tipo di esercizi commerciali, negozi che possano alimentare e sostenere le comunità che le abitano e il quartiere stesso.
Infine, saranno presenti numerosi spazi dedicati “all’abitare collaborativo” che FHS promuove da sempre: aree preposte alla costruzione della comunità di residenti, dove gli abitanti possono riunirsi, conoscersi, collaborare e aiutarsi reciprocamente. In questo complesso sarà un processo più semplice poiché la comunità già esiste. Gli inquilini di via Sarpi-Bramante, in particolare, in collaborazione con FHS e il gestore sociale KService, hanno giocato un ruolo davvero importante nel processo di riqualificazione, accettando il trasferimento in altre residenze del Fondo preposte al social housing (tra cui via Bramante 13, recentemente riqualificata dal Fondo Ca’ Granda).
Ecco quindi perché, pur essendo in un’area centrale della città, si può parlare di riqualificazione urbana anche per questo progetto: la sua forte valenza sociale ha effetti che si ripercuotono sul quartiere e, di riflesso, sulla città stessa. L’auspicio è che questo possa diventare un prototipo virtuoso da replicare anche in altre zone d’Italia.
Casa Ronald: la prima casa a Milano nel 2025
Proprio in questo complesso aprirà la prima Casa Ronald a Milano, che dal 2025 abiterà il complesso residenziale: 1000mq per le famiglie dei bambini bisognosi di cure a Milano, dotata di tutti i confort e di spazi funzionali e comunitari. "La prima Casa Ronald di Milano accoglierà bambini e famiglie in cura presso il Policlinico di Milano e l’Ospedale dei Bambini "Vittore Buzzi" e che vengono da lontano - spiega Nicola Antonacci, Presidente di Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald Italia. La Casa Ronald di Milano è stata fortemente desiderata da tutto il nostro sistema, per rispondere ai bisogni di accoglienza delle famiglie più fragili. La nostra Casa nasce e cresce in un sistema di housing sociale, elemento che rende il progetto ancora più rilevante, in virtù dei progetti e attività che potranno essere attivati con i nostri vicini di casa e gli abitanti del quartiere."
Con la riqualificazione del complesso Sarpi-Bramante, il Fondo Ca’ Granda opera in linea con i valori che da sempre ispirano la Ca’ Granda e ha due obiettivi prioritari, strettamente connessi: riqualificare una parte del patrimonio immobiliare contribuendo a generare valore per i cittadini e la città stessa attraverso progetti di social housing, per rispondere alle nuove esigenze abitative di Milano, e contribuire a finanziare la costruzione del Nuovo Ospedale Policlinico, mediante la valorizzazione e vendita dell’altra parte di immobili.