L’Europa prova ad arginare l’emergenza abitativa
Dall’integrazione tra enti comunitari, nazionali e locali, e dalla collaborazione tra soggetti pubblici e privati, possono nascere soluzioni efficaci per favorire l’accesso a un’abitazione da parte dei più giovani.
Il biennio 2021-2023, caratterizzato da iperinflazione senza un corrispondente aumento degli stipendi, ha aggravato una situazione già critica a causa della carenza di offerta rispetto alla domanda. La questione abitativa è una delle principali emergenze europee che colpisce in primo luogo i giovani, che sempre di più faticano a trovare una sistemazione al di fuori del nucleo familiare d’origine.
Lo scenario nel Vecchio Continente
L’emergenza abitativa si è aggravata ulteriormente a causa del rialzo dei tassi d’interesse, rendendo impossibile per molti coronare il sogno di una casa di proprietà. Anche chi si orienta verso l’affitto, che si tratti di una scelta o per necessità, non trova una situazione migliore. Negli ultimi anni, infatti, i costi delle locazioni nel Vecchio Continente sono cresciuti più rapidamente rispetto a quelli di vendita. Questo incremento è stato alimentato anche dal boom del turismo, che spinge molti proprietari a preferire gli affitti brevi in quanto più remunerativi e meno rischiosi rispetto ai contratti di lunga durata. Inoltre, la crescita dei divorzi e i flussi migratori verso le medie e grandi città, hanno aumentato ulteriormente la pressione della domanda sull’offerta.
Le competenze in materia di politiche abitative
Il diritto alla casa, incluso nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, è ripreso anche dall’European Pillar of Social Rights, che sottolinea la necessità di fornire l'accesso agli alloggi sociali e l'assistenza abitativa di buona qualità a chi ne ha bisogno. La responsabilità primaria delle politiche abitative nell’UE spetta agli Stati membri, mentre la fornitura concreta di alloggi sociali è solitamente di competenza dalle regioni e dalle città. L’UE non ha competenza diretta nel settore degli alloggi e può intervenire solo in modo limitato per affrontare le questioni sociali, ma fornisce orientamenti e finanziamenti in materia
Accesso agli alloggi: le soluzioni adottate in Europa
In questo contesto, un paper realizzato dai tecnici della Commissione europea sottolinea l’importanza per i Paesi di adottare una serie di misure integrate, riconoscendo che non esiste una soluzione unica per invertire la rotta. Tra gli esempi più virtuosi, viene citata la Francia, dove accanto alla realizzazione di immobili per il social housing, di cui si fa carico lo Stato, vi sono iniziative di partenariato pubblico-privato per realizzare alloggi condivisi e residence universitari.
Anche la Danimarca è menzionata per l’impiego di fondi pubblici destinati a incentivare la costruzione di alloggi da concedere in locazione a giovani studenti, mentre la Slovenia ha istituito un fondo speciale che fornisce finanziamenti a lungo termine per lo sviluppo di alloggi a prezzi accessibili. La Croazia offre invece sussidi abitativi ai percettori del reddito minimo, mentre Ungheria e Lituania sovvenzionano l’acquisto di case rurali per contrastare lo spopolamento di questi territori.
Emergenza abitativa: l’impegno dell’UE per l’accesso alla casa
Nella consapevolezza che l’emergenza abitativa sta creando un crescente disagio sociale, in una riunione di fine 2023, i ministri economici dell’UE hanno firmato una dichiarazione congiunta per ribadire l’impegno condiviso ad assicurare l’accesso ad alloggi dignitosi. A gennaio di quest’anno, la presidenza belga di turno ha messo a punto un documento condiviso da Eurocities (la rete dei comuni dell’UE) che sottolinea la necessità di coordinare enti pubblici di vari livelli e soggetti privati per favorire l’accesso alla casa da parte dei più giovani. Un testo che vuole essere di ispirazione per le politiche da adottare in questo campo. Il documento evidenzia l’importanza non solo della nuova legislazione, ma anche di quella già esistente, come i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza che – si afferma nel documento – dovrebbero puntare su iniziative mirate per evitare che il sogno di avere un tetto sopra la testa si trasformi in utopia. Così come sarà necessario intervenire adeguatamente una volta che le normative nazionali saranno allineate con la Direttiva Case Green, dato che i consumi energetici sono una delle voci più onerose per l’ambiente domestico.