Scenario

Quartiere Sarpi: La Storia

Quartiere Sarpi, ovvero L’antico Borgo degli Ortolani o Borgh di Scigulatt

La storia del quartiere Sarpi di Milano inizia nel IV secolo d.C. da un monastero diventato in seguito “Borgo degli Ortolani” per le numerose cascine agricole presenti.

Sarpi è uno dei quartieri più pittoreschi di Milano. Dopo la riqualificazione urbana avvenuta nel 2011 (iniziata nel 2010), la via principale, l’eponima via Paolo Sarpi, è stata pedonalizzata, diventando una lunga passeggiata con pavimentazioni di pregio, nuovi elementi di verde, arredo urbano e nuova illuminazione. Ma l’area porta con sé una storia antica, che risale al IV secolo d.C. Unita a un ornamento di aiuole ed alberi che ha creato un percorso rigorosamente pedonale, l’arteria principale del quartiere cinese di Milano (non a caso è denominata la Chinatown di Milano) è rapidamente diventata una delle zone più di tendenza della città.

La Chinatown di Milano

Definito la Chinatown di Milano, il Quartiere costruito intorno a Via Sarpi, vede uno dei momenti più tipici e suggestivi nel Capodanno Cinese, che si festeggia tra il 21 gennaio e il 19 febbraio, e ogni anno è contrassegnato dalla predominanza di un animale: il 2022, per dovere di cronaca, è l'anno della Tigre d'Acqua.

In passato considerato alla stregua di un ghetto, oggi il Quartiere Sarpi è un melting pot di culture orientali perfettamente integrate con quelle occidentali. Una zona "alla moda", insomma, in cui vige una sola regola: abbandonarsi ai sapori, ai colori, e ai profumi della Cina, distante 10.000 km dal capoluogo lombardo ma mai così vicino se si passeggia per le vie del quartiere.

Housing Sociale in quartiere Sarpi

Che, nostalgicamente, lo si chiami Borgata degli Ortolani oppure Chinatown milanese, questo quartiere è sempre più ambito da lavoratori, manager, e famiglie. L'housing sociale gestito dal Fondo Ca Granda è la risposta a queste esigenze.

14 gennaio 2022

I primi anni: l’arrivo di San Martino di Tours e Sant’Ambrogio

In corrispondenza dell’odierna Chinatown si trovava in passato il Borgo degli Ortolani, un rione sito tra Porta Tenaglia e l’Arco della Pace. La sua storia inizia nel 356 d.C., in una zona silvestre ancora popolata da druidi e sacerdoti dediti a riti celtici pagani.

Esiliato dal vescovo di Milano Assenzio, San Martino di Tours giunse nell’area e fondò un monastero, dove si stabilì una prima comunità di monaci eremiti che componevano versi e meditavano.

Nel 358 l’area fu dedicata a Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, e la chiesa prese il nome di Sant’Ambrogio Ad Nemus (in latino, “nemus” significa “bosco”).

Le origini del quartiere Sarpi: il Borgo degli Ortolani

L’antico Borgo degli Ortolani si sviluppava lungo le attuali via Canonica e via Piero della Francesca, dove le molte risorse idriche della zona (come il torrente Nirone) favorirono lo sviluppo di una serie di cascine, i cui prodotti (frutta, ortaggi, verdure) venivano coltivati, raccolti e venduti. Fu per questo motivo che la zona prese il nome di “borgh di scigulatt”, letteralmente “borgo dei produttori di cipolle”, e quindi “degli ortolani”.

Quando nel 1873 il comune dei Corpi Santi di Milano, di cui il borgo degli ortolani faceva parte, fu annesso a Milano, il borgo si espanse. E questo, unito alle decisioni prese nel primo piano regolatore della città di Milano (Piano Beruto, nel 1884), finì per far perdere al borgo la propria fisionomia e identità.

Il XX secolo: Chinatown

L’immigrazione cinese a Milano iniziò nel 1920, quando un gruppo dai 40 ai 150 componenti, reclutati come manovalanza dal governo francese durante la Prima Guerra Mondiale, giunse da Parigi. Provenivano da Zhejiang, provincia costiera a sud di Shanghai, nello specifico dalla città di Wenzhou.

Curiosità

Anche se la cosa non è vera, tradizionalmente si ritiene che il primo cinese a insediarsi a Milano sarebbe stato il pellettiere Wang Sang, detto “Romanino”. Wang Sang, giunto nella città nel 1937, fu attivo anche nella mediazione culturale e visse in Italia per più di 70 anni, fino alla morte nel 2009.

Le prime attività degli abitanti furono legate alla lavorazione della seta, in particolar modo per la produzione di cravatte, ma con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la lavorazione fu convertita in quella della pelle, per fornire cinture militari ai contingenti italiani e tedeschi.

Il boom degli anni Novanta e degli anni recenti

All’inizio degli anni Novanta iniziò il boom, e l’area divenne il punto di riferimento per i cittadini cinesi non solo di Milano, ma anche del resto della Lombardia. Furono aperti supermercati, erboristerie, farmacie, librerie e altri esercizi in grado di soddisfare le richieste di prodotti cinesi da parte della clientela cinese. E negli anni successivi furono aperti anche negozi di servizi, come agenzie viaggi, parrucchieri ed estetisti.

Fondo Ca’ Granda e la riqualificazione nel quartiere

Oggi nel quartiere Sarpi il Fondo Ca’ Granda sta sostenendo un grande progetto di riqualificazione edilizia finalizzato a valorizzare gli immobili in dotazione mantenendone le caratteristiche residenziali. L’intero processo di riqualificazione manterrà i caratteri tipologici, preservando le specifiche caratteristiche costruttive e stilistiche. Un’iniziativa importante che ha anche l’obiettivo di sostenere e valorizzare le comunità di abitanti che si formano all’interno delle aree abitative.

Categorie
  • Scenario