Social housing: la strategia della California per riconquistare attrattività
Nello Stato più popoloso degli Usa già da qualche anno sono più le persone che vanno via rispetto a quelle che vi si trasferiscono. Attraverso investimenti pubblici per 757 milioni di dollari, il governo cerca di offrire case a prezzi accessibili per invertire questa tendenza.
Il progetto in via di sviluppo in California mira a realizzare alloggi in social housing, e quindi a prezzi accessibili, in quartieri ricchi di opportunità di lavoro e raggiungibili a piedi. Per costruire 2.552 abitazioni, lo Stato ha messo in campo un investimento da 757 milioni di dollari (poco più di 680 milioni di euro ai livelli attuali da distribuire in 21 progetti sul territorio. Inoltre, una parte delle risorse sarà destinata alla realizzazione e messa in strada di 150 nuovi autobus a emissioni zero e alla costruzione di oltre 50 miglia di nuove piste ciclabili.
Progetti sostenibili per la comunità e l’ambiente
Secondo i numeri del piano, una volta completati i lavori, i progetti ridurranno le emissioni di gas serra di circa 800 mila tonnellate che equivale alla rimozione dalle strade di 178 mila auto a benzina per un anno.
Tra i progetti che hanno superato con successo le selezioni c’è quello denominato “797 S. Almaden Ave”, con sede a San Jose, che prevede la costruzione e la successiva locazione di 98 case a prezzi accessibili.
Oltre a contrastare la gentrificazione locale, il progetto migliorerà per i residenti l’accesso ai servizi sociali locali, all'istruzione e alla formazione. Si integrerà inoltre con il progetto cittadino Vision Zero, già in fase di realizzazione, consentendo di costruire 12,5 miglia di corsie preferenziali per gli autobus, 12,9 miglia di piste ciclabili protette, nonché di migliorare i passaggi pedonali.
Un altro progetto degno di nota è “440 Arden Way” di Sacramento, che oltre a edificare 124 unità immobiliari da adibire ad alloggi popolari, prevede anche la realizzazione di un asilo nido di quartiere e di una suite di servizi per i residenti, come un locale per gli incontri, parchi giochi e giardini per le famiglie. È prevista anche la piantumazione di centinaia di alberi e la realizzazione di piste ciclabili.
In evidenza anche “Balboa A” nella città di San Francisco, un’iniziativa a cui partecipano anche soggetti privati, che trasformerà parcheggi sottoutilizzati in 159 case a prezzi accessibili. Le risorse a disposizione saranno utilizzate anche per migliorare i percorsi pedonali e ciclabili, nonché per realizzare scuole dell’infanzia e asili nido.
La legislazione per il diritto alla casa e lo sviluppo di alloggi accessibili
Tutti questi interventi si inseriscono in un contesto di emergenza abitativa che, in California, ha raggiunto livelli da allarme rosso. Da quasi un decennio, le persone che lasciano lo Stato sono più di quelle che arrivano (il totale è di 39 milioni, che ne fanno comunque lo Stato più popoloso degli Usa). I prezzi delle case sono spesso insostenibili per la classe media e la quota di senzatetto è la più alta della Federazione, il 30% del totale, circa 170 mila persone. Pesano la crescita frenetica iniziata nei primi anni Novanta e inceppatasi già da tempo, la crescita degli eventi climatici estremi e – più in generale – il calo della qualità della vita che spinge molte persone a decidere di trasferirsi altrove.
Lo scorso autunno è stata approvata una legge statale in virtù della quale le istituzioni religiose e le università senza scopo di lucro hanno un percorso più agevole per costruire alloggi a prezzi accessibili sui loro terreni. Non dovranno più passare attraverso un costoso e spesso difficile processo di approvazione, bensì attraverso uno schema semplificato, in buona parte costruito sul modello del silenzio-assenso da parte delle istituzioni burocratiche.
Un report del Terner Center for Housing Innovation dell'Università della California segnala che ci sono circa 171 mila acri di terreno in tutto lo Stato che sarebbero idonei per alloggi a prezzi accessibili ai sensi della nuova normativa.