Housing sociale

Il ruolo del terzo settore nella risposta alla crisi abitativa

In occasione dei 20 anni di Fondazione Housing Sociale, un’analisi sulle azioni da intraprendere per contrastare l’emergenza abitativa.

Il report 2023 di Housing Europe rivela che 47 milioni di europei sono a rischio povertà abitativa, per questo diventa sempre più urgente adottare soluzioni concrete e durature.

Il ruolo di Fondazione Housing Sociale (FHS)

Il tema del social housing è diventato cruciale per affrontare la crescente crisi abitativa non solo in Europa ma anche in Italia, specialmente nelle grandi città come Milano.

In questo ambito, rappresentano un attore chiave gli enti del terzo settore, come le fondazioni e le realtà legate alla filantropia bancaria. Ne è un esempio Fondazione Housing Sociale, advisor tecnico e sociale del Fondo Ca’ Granda. Fondata nel 2004 su iniziativa di Fondazione Cariplo, FHS ha l’obiettivo di garantire un'abitazione dignitosa a tutti attraverso progetti e iniziative mirate.

L’approccio di FHS va oltre la semplice creazione di alloggi a canoni calmierati: punta a costruire comunità inclusive e a migliorare la qualità della vita delle persone. Dalla sua fondazione ad oggi, in Lombardia ha promosso la realizzazione di 3.000 alloggi destinati all’affitto e coinvolto oltre 3.000 famiglie in percorsi di integrazione e partecipazione comunitaria, sostenendo anche la nascita di sei associazioni di abitanti. Queste iniziative hanno fornito soluzioni abitative a persone vulnerabili, contribuendo a sviluppare modelli abitativi più inclusivi e sostenibili.

Il Social Housing in Italia

A Milano, nonostante gli sforzi congiunti di enti pubblici e privati, l’offerta immobiliare attuale non riesce ancora a soddisfare la crescente domanda. Le ricerche di Cresme, Bocconi, Nomisma e altri istituti hanno fornito un’analisi approfondita del panorama del social housing in Italia, evidenziando sia le carenze che le opportunità. Gli studi mostrano che la maggior parte degli interventi si concentra al Nord e al Centro, con il 50% dei progetti localizzati in Lombardia e Toscana, e sottolineano l’urgenza di politiche abitative più efficienti, orientate non solo alla realizzazione di nuovi alloggi ma anche a una regolamentazione più inclusiva del mercato immobiliare, con un occhio di riguardo per le fasce più vulnerabili.


Un problema chiave della crisi abitativa non riguarda solo la quantità di alloggi disponibili, ma anche la loro qualità. Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo, ha evidenziato come l’housing sociale sia una risposta efficace non solo per le categorie più fragili, ma anche per una parte crescente della popolazione che, pur non rientrando nei criteri dell’edilizia popolare, non può permettersi un’abitazione adeguata a prezzi di mercato. “L’housing sociale non è solo una risposta temporanea, ma un mezzo per costruire un futuro più equo e inclusivo, in cui la casa non sia solo un bene economico, ma un diritto sociale”, ha dichiarato Azzone in occasione dell’evento per il ventennale di FHS.

Proposte per un domani sostenibile

Guardando al futuro, Giordana Ferri, direttore esecutivo di FHS, ha sottolineato l’importanza di prepararsi alle opportunità che emergeranno con la futura piattaforma europea per l’housing sociale. Tale piattaforma mira a fornire un coordinamento tra i diversi operatori del settore, favorendo una maggiore sinergia tra pubblico, privato e terzo settore.

Per affrontare le sfide future sarà fondamentale garantire l’accesso a capitali di lungo termine, come evidenziato da un’indagine dell’Università Bocconi, che ha proposto la creazione di un fondo nazionale di garanzia. Questo strumento potrebbe ispirarsi alle esperienze di successo di Francia e Paesi Bassi, dove il coinvolgimento di istituzioni finanziarie pubbliche ha facilitato lo sviluppo di progetti di social housing su larga scala.

19 novembre 2024
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