Non solo funzionalità: nel social housing conta anche l’estetica
Spesso i quartieri destinati all’edilizia popolare o accessibile hanno trascurato l’importanza dell’aspetto estetico, finendo per amplificare le marginalità che avrebbero voluto contrastare.
Senza dover ricorrere a concetti filosofici come l’etica dell’estetica, è evidente che l’aspetto degli edifici popolari è un tema che merita di essere approfondito. Politico, una delle riviste online più accreditate presso i luoghi decisionali a livello internazionale, ha da poco pubblicato un articolo significativo dal titolo: “Affordable housing doesn't have to be ugly”. Questo approfondimento sottolinea che gli edifici popolari non devono essere brutti, e non solo per ragioni estetiche, ma anche per motivi sociali.
Trasformare l’immagine degli edifici popolari con soluzioni di design
L'edilizia popolare è spesso associata a quartieri residenziali poco attraenti e torri brutaliste, ma non deve essere necessariamente così. “Per troppo tempo, ogni riferimento a un'edilizia popolare o accessibile ha evocato immagini di proprietà in cui nessuno avrebbe realmente voluto vivere. Ma una spinta crescente in tutta Europa sta rimettendo l'estetica al centro di questi progetti, assicurando che le case siano sia accessibili che belle”, sottolinea Politico.
Alcuni degli architetti che hanno costruito i primi complessi di edilizia popolare in Europa hanno dato priorità alla bellezza. È il caso dei grandi progetti abitativi del cosiddetto Neues Bauen - realizzati soprattutto in Baviera - dopo la Prima guerra mondiale, che portano firme come Ernst May, Bruno Taut, Alvar Aalto e Jjp Oud. Questi edifici, destinati a offrire alloggi accessibili e salubri a lavoratori e a persone a basso reddito, combinano una filosofia funzionale con una grande attenzione all’estetica. Realizzate con acciaio fuso e con strutture con telaio in ferro, calcestruzzo con elementi prefabbricati, muratura in clinker, superfici grigliate in vetro e fasce di finestre, queste costruzioni hanno riscontrato un impatto sociale significativo, tanto da essere poi riconosciute come patrimonio mondiale dell'Unesco.
Esempi di social housing fondati su estetica, sostenibilità e comunità
A guardarli oggi molti edifici popolari non colpiscono positivamente l’occhio, ma è importante ricordare che i gusti evolvono nel tempo e che la percezione di un progetto dipende da molti fattori: “se c'è una comunità, se il complesso è ben tenuto, se ci sono servizi ulteriori rispetto alle dimore, se esistono spazi verdi utilizzabili”, evidenzia il giornale online.
Inoltre, non è detto che un edificio o un intero quartiere non possano cambiare immagine nel tempo. Un esempio è il Cité du Grand Parc di Bordeaux, un complesso di tre edifici con 530 unità abitative, oggetto di un radicale intervento sui materiali, che ha consentito di estendere gli appartamenti con giardini d’inverno che migliorano l’isolamento termico e offrono ai residenti uno spazio aggiuntivo. L’intervento ha incluso una struttura avvolgente aggiunta alle vecchie facciate dei condomini in cemento: un solido innesto modulare, realizzato in cemento e metallo, che offre a ogni abitazione uno spazio extra di 25 e i 45 metri quadri, senza comportare un aumento dei canoni di affitto.
Anche l’approccio che ha riguardato La Borda, a Barcellona,è diverso rispetto agli esempi di edilizia popolare tradizionale. Questo progetto è stato sviluppato dagli stessi abitanti del quartiere, i quali hanno fondato una cooperativa edilizia per realizzare alloggi a prezzi accessibili. Il processo di pianificazione partecipativa in fase di progettazione ha posto in primo piano la flessibilità degli spazi, l’attenzione ai consumi energetici e la realizzazione numerosi spazi collettivi in cui la comunità può incontrarsi e creare legami solidi.
Esempi di questo tipo dimostrano che è possibile seguire un’altra strada, e possono servire da modello anche per il nostro Paese, specialmente nel momento in cui per molte iniziative legate al PNRR si avvicina il momento della messa a terra e la sostenibilità dei progetti deve essere provata con azioni concrete.